Zolfo in agricoltura: scopriamo cos’è e come si utilizza

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I vantaggi nell’utilizzo di concimi organici

Lo zolfo è un composto inorganico tra i più diffusi in agricoltura utilizzato per la lotta contro funghi e insetti. Lo zolfo, dal latino sulphur, rappresenta assieme al rame, il veterano della lotta contro molte malattie, oltre a produrre una discreta azione insetticida. Presente in prossimità di zone vulcaniche, è largamente utilizzato in agricoltura soprattutto nei mesi che vanno dalla primavera all’estate.

Lo zolfo nel suolo

Lo zolfo, il cui simbolo chimico è S, è un composto inorganico presente nel terreno, che incide sul processo fisiologico e produttivo delle coltivazioni. Lo zolfo, infatti, influenza la fertilità, supporta il processo di fotosintesi clorofilliana, combatte le clorosi liberando tutti i microelementi bloccati nel terreno, riduce il pH del suolo con la conseguenza di agevolare l’attività dei microrganismi, stimola la nitrificazione e la fissazione dell’azoto oltre a favorire l’assorbimento del fosforo e degli altri elementi offrendo anche un valido supporto nella prevenzione di eventuali carenze di questi.

Proprietà dello zolfo

Lo zolfo, conosciuto principalmente per le sue proprietà anticrittogamiche, svolge anche una discreta azione insetticida. Altri benefici di questo elemento sono:

  • Nei terreni salmastri: reagisce coi sali che trasforma in solfati, agevolandone il dilavamento;
  • Nei terreni argillosi: invece, disgregando le zolle e facilitando la permeabilità dell’acqua influisce nel minore impiego di fertilizzanti e conseguentemente nel notevole risparmio in termini di costi di concimazione.

Meccanismo d’azione

Lo zolfo grazie alla sua liposolubilità, rompe la membrana della cellula fungina e penetrando svolge un’azione ossidoriduttiva: sostituendosi all’ossigeno, infatti, viene prodotto acido solfidrico al posto dell’acqua con conseguente morte del fungo a causa principalmente di una deficienza idrica.

In particolare, questo elemento agisce sul micelio e sulle spore dell’oidio, allo stato elementare, come vapore.

Quando somministrare lo zolfo

Il potere anticrittogamico dello zolfo è in funzione della temperatura che deve essere elevata per attivare il potere di questo composto inorganico; l’azione fungicida dello zolfo, infatti, aumenta progressivamente dai 10° ai 40°C per gli zolfi più fini e diminuisce con l’aumentare dell’umidità.

Tipologie di zolfo

Gli zolfi si distinguono in zolfi per polverizzazioni e zolfi bagnabili. I primi a loro volta si distinguono in zolfi greggi, raffinati o sublimati, ventilati e attivati, i quali essendo scuri espletano un’azione più potente, assorbendo una maggiore quantità di calore.

Gli zolfi bagnabili, invece, si distinguono in zolfi bagnabili comuni, micronizzati, colloidali e bentonitici.

Dosi e costi dello lo zolfo in commercio

Le dosi d’impiego dello zolfo sono di 100-200 gr/hl con zolfo colloidale all’80%; 200-500 g/ hl con zolfo micronizzato e 25-40 kg/ha con zolfi in polveri. Lo zolfo ha un tempo di sicurezza di 5 giorni e un costo di circa 13 euro in confezioni da 5 Kg, nella formulazione ventilato puro al 99% per polverizzazioni.

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