Concimi idrosolubili

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Quando parliamo di fertilizzanti idrosolubili si fa riferimento a dei formulati minerali realizzati con materie prime prive di impurità fitotossiche ad elevata concentrazione. Le linee di fertilizzanti idrosolubili, sia quelle specifiche per fertirrigazione che per applicazione fogliare, sono costituite da formulati NPK microcristallini, che rispondono efficacemente alle specifiche esigenze nutrizionali associate alle diverse fasi fenologiche. Inoltre questi fertilizzanti sono arricchiti con microelementi chelati con EDTA e sono caratterizzati da solubilità totale ed immediata.

Concimi idrosolubili: perché applicarli

Ecco di seguito dei buoni motivi per applicare concimi idrosolubili:

  • Le sostanze nutritive vengono applicate nelle giuste proporzioni con l’acqua d’irrigazione a seconda della fase di crescita della pianta prevenendo potenziali carenze;
  • Consentono una distribuzione uniforme sull’intera area coltivata;
  • Con la fertirrigazione è possibile migliorare l’acqua (carbonati, pH, ecc);
  • L’applicazione degli elementi nutritivi con l’acqua d’irrigazione consente di reagire in breve tempo alla variabilità ambientale che potrebbe alterare il fabbisogno nutritivo delle colture;
  • Sono adatti a qualsiasi sistema di irrigazione;
  • La fertirrigazione risponde ai bisogni dell’agricoltura sostenibile e di precisione.

Fertirrigazione e concimi idrosolubili: in cosa consiste

La tecnica della fertirrigazione, o irrigazione fertilizzante, si basa sulla miscelazione e distribuzione di fertilizzanti con le acque di irrigazione.

La fertirrigazione permette di esaltare al massimo il concetto di nutrizione della pianta; infatti gli apporti di nutrienti nelle varie fasi fenologiche, accuratamente valutati in base alle effettive necessità della pianta, consentono di ottimizzare l’assimilazione da parte della specie coltivata.

La fertirrigazione si pone come obiettivo la determinazione pressoché giornaliera dei consumi idrici e nutrizionali e quindi dei relativi apporti da fornire alla pianta, allevata in pieno campo o in serra, su suolo o in fuori suolo. La fertirrigazione permette inoltre di rispettare maggiormente l’ambiente grazie al misurato uso d’acqua.

Concimi idrosolubili: il segreto è scioglierli correttamente

L’aspetto più delicato nella tecnica della fertirrigazione è la preparazione delle soluzioni nutritive concentrate da iniettare nel sistema microirriguo. Occorre infatti garantire la loro stabilità chimico-fisica nel lungo periodo, evitando la formazione di precipitati o sospensioni, e contemporaneamente ottimizzare il tempo impiegato dall’operatore nella loro preparazione.

Il modo più efficiente, economico e versatile per garantire apporti completi e contemporanei degli elementi nutritivi necessari nelle soluzioni nutritive concentrate, è l’utilizzo di concimi idrosolubili in forma solida (cristalli o polveri).

L’impiego dei concimi idrosolubili in forma solida impone la conoscenza del tempo necessario per la loro completa solubilizzazione (che dipende, per ogni singolo formulato, dalla temperatura dell’acqua e dalla quantità (kg/100 l) che si vuole solubilizzare), e della compatibilità fra i vari composti chimici, che peraltro può anche risultare compromessa dalla durezza dell’acqua e dal suo contenuto salino.

La gestione della fertirrigazione con l’impiego di soluzioni concentrate e stabili, preparate in modo specifico tramite la solubilizzazione dei concimi idrosolubili, consente di apportare, con l’ausilio di pompe o sistemi di iniezione nel sistema irriguo, la quantità di concime in modo proporzionale al volume d’adacquamento (fertirrigazione proporzionale). La fertirrigazione proporzionale garantisce il controllo della concentrazione finale sulla pianta (g/l) e il relativo rapporto e bilanciamento fra i vari elementi nutritivi in funzione della fase fenologica durante tutto il periodo di fertirrigazione. La gestione della concentrazione finale sulla pianta durante la fertirrigazione, impedisce di eccessi di salinità, antagonismi fra elementi nutritivi e rischi di fitotossicità che invece possono verificarsi con la fertirrigazione quantitativa, se non gestita in modo corretto.

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