Isalata

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LA COLTURA DELL'INSALATA

Open Green fornisce una vasta gamma di soluzioni per massimizzare la resa dell’Insalata. Le soluzioni Open Green permettono di gestire sia la fase di produzione che la fase di spinta vegetativa funzionale ad ottimizzare peso e calibro. Lo scopo è quelli ottimizzare il costo ettaro in funzione della massima produzione ed ottenere il miglior rapporto costo/beneficio.

L’insalata è una verdura da foglia ed è una delle colture più coltivate soprattutto nell’orto.

Per coltivare l’insalata possiamo scegliere di partire dal seme oppure trapiantare le piantine già formate. Esistono tantissimi tipi di insalata coltivabili, alcune più adatte al periodo primaverile ed estivo, altre invece sono più adatte nei periodi invernali. Prima della semina bisogna lavorare il terreno, mentre dopo la semina è importante irrigare spesso, in particolare nei primi periodi di vita della pianta.

Il periodo di semina dell’insalata varia comunque dalla specie che abbiamo deciso di coltivare. Le insalata generalmente non temono il freddo quindi si può iniziare a coltivare già a inizio anno (Febbraio). Con il mese di Marzo si alzano le temperature e la gamma di insalate coltivabili si amplia; fino a Giugno possiamo coltivare un’ampia scelta di varietà.

I mesi estivi invece sono un periodo delicato in quanto l’eccesivo caldo può mettere in difficoltà le piante in particolare se porta anche aridità. In questi casi può succedere che le insalate vadano in fiore prima del tempo. A partire dalla fine dell’estate, si cominciano a piantare le insalate dell’autunno che possono essere prolungate fino a tutto l’inverno.

Ecco alcuni tipi di insalata che vengono coltivati nell’orto: lattuga, canasta, radicchio, cicoria catalogna, puntarelle, cicoria grumolo, mizuna, scarola, songino, rucola, cicoria da taglio, insalata belga. Insieme alle lumache, le malattie sono il nemico numero uno dell’insalata. Un’irrigazione irregolare o eccessiva, insieme alla mancanza di ventilazione, contribuiscono alla proliferazione di muffe e funghi. Se questi non vengono curati, si finisce per far appassire l’insalata e rovinare di conseguenza il raccolto.

– BREMIA DELLA LATTUGA: è comune soprattutto in primavera e autunno, quando le temperature sono ancora miti. Il fungo prolifera nei terreni argillosi, più difficile da drenare e spesso soggetti di ristagni idrici. Questa malattia colpisce prima le foglie esterne, che si coprono di macchie bianche farinose. Se lasciata andare, si diffonde sempre più all’interno del cespo finché non colpisce l’intera pianta. Nelle grandi produzioni, la bremia si contrasta con prodotti a base di rame. Se invece si presenta nel nostro orto, eliminare le foglie colpite dalla malattia o l’intera pianta evitando di buttare i resti nel compost altrimenti si rischierebbe che le spore sopravvivano al suo interno. Per l’orto domestico è preferibile tenere il rame come ultima risorsa.

– OIDIO: il fungo si manifesta come un’efflorescenza biancastra e farinosa che dapprima in piccole chiazze tende a diffondersi fino a ricoprire l’intero lembo fogliare su entrambe le pagine. In caso di forti attacchi, le foglie tendono ad ingiallire dissecandosi successivamente.

– ALTERNARIOSI: le piante che ne soffrono mostrano macchioline necrotiche, sempre più grandi man mano che la situazione peggiora. Quando ormai le macchie misurano 1 cm circa, le foglie cominciano a ingiallire e seccare. L’alternariosi si manifesta soprattutto nei periodi caldi e piovosi con temperature fino a 30 °C. la patologia va affrontata non appena compaiono le prime macchie, per evitare che si diffonda anche tra le altre insalate.

– ANTRACNOSI DELLE INSALATE: si manifesta con macchie gialle sulle foglie e bordi marroni. Con il tempo, queste macchioline si necrotizzano e la pianta rimane con le foglie bucherellate. Questa malattia si manifesta quando le temperature sono miti e i cespi sono molto vicini tra loro.

– MARCIUME BASALE: le piante infette iniziano a marcire a partire dalle radici, ma il primo sintomo evidente è il disfacimento di colletto e foglie basali. I tessuti colpiti dal marciume si coprono con una muffa che può essere bianca e sottile o spessa e grigiastra, a seconda del tipo di fungo. Come molti funghi, anche i funghi responsabili del marciume basale si manifestano quanto il clima è mite e umido. La malattia è comune in autunno e primavera soprattutto tra le piante quasi giunte a maturazione.

– TRACHEOFUSARIOSI: i cespi di lattuga affetti da questa malattia, crescono poco e in modo irregolare, con foglie pallide e che appassiscono presto. È una malattia pericolosa a causa della longevità delle sue spore, che sopravvivono nei terreni per anni. Da qui, si introducono nelle microlesioni delle radici e si diffondono attraversi i vasi della pianta. Una volta dentro i vasi vascolari della lattuga, le spore si moltiplicano grazie al nutrimento rubato alla pianta. Il fungo diventa sempre più grosso, fino a bloccare i vasi e far appassire la pianta.

– RUGGINE BIANCA: assomiglia allo iodio in quanto si manifesta con macchie bianche sulle foglie. Nel caso della ruggine bianca però, spesso queste macchie diventano vere e proprie pustole che fanno appassire le foglie. Il trattamento è simile a quello della peronospora ovvero eliminare le piante malate e intervenire con il rame, se il contagio è avanzato.

Open Green fornisce una vasta gamma di soluzioni per massimizzare la resa dell’insalata. Le soluzioni Open Green permettono di gestire sia la fase di produzione che la fase di spinta vegetativa funzionale ad ottimizzare peso e calibro. Lo scopo è quello di ottimizzare il costo ettaro in funzione della massima produzione ed ottenere il miglior rapporto costo/beneficio.
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PRODOTTI UTILIZZATI

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