Coltura del grano

Opengreen > News > Cultivations > Coltura del grano

Sorry, this entry is only available in Italian. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.

Il grano è un cereale appartenente al genere botanico Triticum e alla famiglia delle Graminaceae; esso si presenta con una varietà enorme di specie diverse. Dal punto di vista commerciale si riconoscono due tipi fondamentali: i cosiddetti grani duri (Triticum durum) e i grani teneri (Triticum estivum).

Origini

La prima apparizione del grano risale al periodo Neolitico; è sicuramente un cereale che ha rivestito e riveste moltissima importanza nelle culture di tutto il mondo, essendo stato per molto tempo e per molti popoli una delle colture e fonti di cibo principali. Nella cultura e nel cibo Italiani riveste ancora più importanza, data la nostra grande passione per pizza, pane e pasta, i quali non possono esistere senza il grano a prescindere dalla tipologia. I frumenti sono circa una ventina tra specie e sottospecie, alcune maggiormente coltivate altre che rimangono selvatiche e crescono spontaneamente.

Semina

Al Nord Italia si concentra la produzione del grano tenero, mentre al Sud la produzione, di solito, è legata al grano duro. Nelle regioni settentrionali la semina inizia in autunno inoltrato così come in quelle centrali, mentre al Sud si arriva a seminare anche a fine autunno. La semina non dovrà essere né troppo anticipata né troppo ritardata:

  • Con una semina troppo anticipata e un autunno mite, la pianta potrebbe essere indotta a uno sviluppo vegetativo eccessivo che la porterebbe ad essere più vulnerabile all’ arrivo dei freddi invernali;
  • Con una semina troppo ritardata la germinazione sarà rallentata dalle basse temperature e nel caso di gelate precoci la coltura sarebbe rovinata.

Il campo di grano viene solitamente suddiviso in file equidistanti, ciò facilita la raccolta e la crescita uniforme delle piante. I semi non devono essere messi ad una profondità superiore ai 5 cm, per avere uno sviluppo fuori terra adeguato.

Terreno ed esposizione

Nonostante si adatti a differenti tipologie di terreno, il frumento necessita di una lavorazione a priori ben fatta, che lo renderà compatto evitando ristagni d’acqua causati dalle piogge o dall’irrigazione.

Per prima cosa l’aratura, che si consiglia di effettuare con il tipico aratro a vomere in estate, ma è utile anche praticare l’erpicatura e la fresatura allo scopo di frantumare le zolle e spianare al meglio il terreno. Si devono anche eliminare, con l’aiuto di diserbanti, le eventuali erbe infestanti rimaste dalle colture precedenti.

Irrigazione

Il grano, generalmente, viene seminato in autunno o in inverno; perciò nelle prime fasi del suo sviluppo, le precipitazioni periodiche dovrebbero essere sufficienti.

Nel periodo tra la primavera e l’estate è invece necessario intervenire con l’irrigazione, un metodo molto diffuso è quello a goccia: esso consente di distribuire l’acqua, tramite i cosiddetti gocciolatoi, in modo uniforme. Attenzione sempre a non causare allagamenti e ristagni d’acqua.

Concimazione

Per il grano è necessaria una fertilizzazione con dei prodotti a base di azoto, fosforo e potassio che soddisfino le sue esigenze nutritive. L’azoto incrementa la produzione di radici e germogli e della fioritura e rende migliore l’aspetto delle spighe. Il fosforo viene molto utilizzato in ogni tipo di coltura non solo nei cereali, poiché i terreni contenenti questo minerale rendono gli ortaggi più saporiti, invece il concime a base di potassio è molto importante per il metabolismo delle piante.

Molto utile per la preparazione del terreno al frumento è la rotazione delle colture, si può sempre coltivare il grano dopo le barbabietole, le patate o dopo i legumi, come fagioli, fave, piselli, arachidi.